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Dichiarazione di successione tardiva e agevolazione prima casa - aggiornamento 2024
Avevamo approfondito la problematica in oggetto già in altre occasioni (v. qui, qui e ancora qui): la possibilità di chiedere l'agevolazione prima casa in sede di presentazione della dichiarazione di successione oltre il termine di 12 mesi dalla morte del defunto.
Dopo varie discussioni, anche l'Agenzia delle Entrate riconosce tale facoltà, nella nuova Risoluzione n. 66/E del 20 dicembre 2024.
A differenza di quanto sostenuto negli articoli, l'Agenzia però pone due paletti:
a) «In caso di dichiarazione di successione omessa, si ritiene che l'agevolazione ''prima casa'' possa essere richiesta entro il termine di decadenza dall'azione di accertamento dell'omessa dichiarazione e, dunque, entro cinque anni dal termine ordinario di presentazione della dichiarazione omessa, ai sensi del citato articolo 27, comma 4 del TUS».
Si ricorda che, ai sensi della disposizione richiamata dall'Agenzia, « L'avviso deve essere notificato entro il termine di decadenza di cinque anni dalla scadenza del termine per la presentazione della dichiarazione omessa». Conseguentemente, poiché si tratta di 5 anni a partire dalla scadenza del termine per la presentazione della dichiarazione, che è a sua volta 1 anno dalla morte, l'Agenzia pone come limite massimo 6 anni dalla data della morte.
A mio modesto avviso, poiché anche dopo 6 anni è comunque necessario presentare la dichiarazione di successione, questo limite è innovativo, e quindi non può essere sostenuto per interpretazione delle disposizioni ma dovrebbe discendere da una modifica legislativa del TUS (e del combinato disposto con la L. 342/2000 che consente la richiesta dell'agevolazione nella dichiarazione di successione).
b) «Si precisa, infine, che nelle ipotesi in cui la dichiarazione di successione sia presentata in un momento successivo allo scadere del termine di diciotto mesi per il trasferimento della residenza, si ritiene che l'agevolazione ''prima casa'' non possa essere richiesta in mancanza del suddetto requisito al momento dell'apertura della successione, atteso che la dichiarazione di voler stabilire la residenza nel comune ove è ubicato l'immobile acquistato deve essere resa, a pena di decadenza, dall'acquirente nell'atto di acquisto (ex Nota II-bis, lettera a) o in un atto integrativo prima dello scadere del termine di diciotto mesi (cfr. risoluzione 27 aprile 2017, n. 53).»
A mio avviso, si potrebbe profilare il caso in cui il chiamato all'eredità non fosse residente nel Comune al momento della morte, lo fosse dopo qualche mese ma prima dei diciotto mesi, e poi la dichiarazione venisse presentata dopo i 18 mesi. In questo caso, a mio avviso, ci sarebbero i presupposti per la legittima richiesta dell'agevolazione prima casa, essendosi il contribuente effettivamente trasferito nel Comune nei diciotto mesi dalla morte, sebbene la dichiarazione sia stata presentata dopo i 18 mesi.
Aggiornato il 21 dicembre 2024